Il Blog degli studenti


21 giugno 2021

Intervista a Enrico.

Autore Sara Manzella

Enrico è uno studente di Ingegneria matematica presso il Politecnico di Milano prossimo alla laurea. Da quasi un anno ha iniziato a lavorare come driver e a consegnare cibo a domicilio, spinto anche dal boom di richieste che questo impiego ha avuto dall’inizio della pandemia.
Per quale motivo hai deciso di lavorare mentre studi?
Ho deciso di farlo per potermi pagare gli studi in futuro e non pesare troppo sui miei genitori. Abito a Milano con la mia famiglia quindi non devo sostenere chissà quali spese da studente fuorisede ma posso invece mettere i soldi da parte. In questi tre anni ho lavorato come cameriere e barista, ora come rider per quella che penso sia la app più conosciuta di consegne a domicilio.
Stai risparmiando per un obiettivo in particolare?
Sì, vorrei continuare gli studi all’estero per la magistrale e i costi da coprire sono alti. I miei mi daranno una mano, ma voglio contribuire il più possibile.
Cosa ti ha spinto a scegliere questo lavoro?
Alcuni amici e il boom di consegne a domicilio che c’è stato con la pandemia. Vivendo a Milano da sempre conosco la città piuttosto bene e la cosa mi ha anche spinto a prendere in mano una bici e ad iniziare a usare solo quella per muovermi.
Università e lavoro sono due impegni compatibili o hai riscontrato difficoltà?
Da quando ho iniziato a fare il rider mi sono accorto di come questo tipo di lavoro sia molto più compatibile con gli impegni universitari rispetto agli altri. Non avendo un orario prestabilito in cui lavorare, posso organizzarmi e prendere ordini nelle fasce orari che più mi sono comode. Spesso ho lavorato tutte le sere della settimana, durante questa sessione estiva posso invece dedicarmi più allo studio durante la settimana e al lavoro durante il weekend.
È recente l’approvazione di contratti che rendono i rider di fatto lavoratori dipendenti. Cosa ne pensi?
Penso sia giustissimo! È un tipo di lavoro che ha subito un balzo con la pandemia ma che penso non si fermerà quando usciremo da questo stato di emergenza. È necessario si venga tutelati da un tipo di contratto del genere.
Secondo la tua esperienza, trovi sia giusto che uno studente lavori mentre studia?
Più che giusto o sbagliato, penso sia una questione di necessità. Per me è stato necessario iniziare a lavorare già anni fa per poter arrivare dove voglio arrivare; altri possono permettersi di concentrarsi esclusivamente sullo studio e forse avere anche un rendimento migliore. Io comunque sono contento di quello che ho imparato, ogni lavoro mi ha insegnato qualcosa e mi ha reso più autonomo.